mal di testa biofeedback

Biofeedback e cefalea

 Il biofeedback è una tecnica comportamentale che ha dato prove scientifiche di grande efficacia nel trattamento delle cefalee. Si basa sul meccanismo del condizionamento operante e permette di apprendere come controllare alcuni indici fisiologici (tensione muscolare, temperatura cutanea periferica, frequenza cardiaca, indici vasomotori, ecc) coinvolti in vari disturbi psicofisiologici e anche nel meccanismo del mal di testa (Grazzi, 2007). Attraverso lo schermo di un computer (o tramite appositi segnali acustici) è possibile vedere in tempo reale l’andamento di questi segnali fisiologici che sono automatici e al di fuori del controllo consapevole. Con la pratica e attraverso l’apprendimento di tecniche di rilassamento, l’individuo impara a modulare questi indici fisiologici, favorendo così l’attenuazione e la scomparsa del dolore cefalalgico (Andrasik & Rime, 2006).

mal di testa biofeedback

Il biofeedback permette di ridurre significativamente e in alcuni casi eliminare la terapia farmacologia preventiva o sintomatica; è inoltre in grado di aumentare l’efficacia a medio-lungo termine delle tecniche di rilassamento  e viene spesso associato a un training di tipo cognitivo comportamentale per la gestione della risposta di stress.

I migliori candidati per questo tipo di approccio sono (Campbell et al., 2000):

  • coloro che preferiscono un approccio non-farmacologico
  • intolleranza o controindicazione per un trattamento farmacologico,
  • risposta insufficiente al trattamento farmacologico
  • gravidanza o allattamento,
  • storia di iperuso di farmaci analgesici che possono aggravare il quadro cefalalgico e ridurre l’efficacia di una terapia preventiva,
  • presenza di eventi di vita stressanti o mancanza di adeguate abilità di fronteggiare gli stress

Le forme di cefalee che rispondono meno al biofeedback training sono (Andrasik, 2007):

  • cefalea cronica (attacchi per più di 15 giorni al mese)
  • cefalea catameniale (associata al ciclo mestruale)
  • cefalee accompagnate da un abuso di farmaci (analgesici, triptani, ecc)
  • cefalee post-traumatiche
  • cefalee a grappolo

Efficacia del Biofeedback nel trattamento delle cefalee

I primi studi sull’efficacia del biofeedback nel trattamento della cefalea risalgono agli anni ’70 (Budzynski et al., 1970; Sargent et al., 1972) e si focalizzano sulla tecnica elettromiografica o di controllo della temperatura distale, ma oggi sono disponibili diversi altri approcci.

biofeedback

La ricerca degli ultimi 30 anni ha dato una estesa e incontrovertibile prova di efficacia di questa tecnica. In generale possiamo dire che il biofeedback ha un livello di efficacia medio-elevato per l’emicrania dell’adulto e per la cefalea tensiva, con effetti che rimangono stabili per un periodo medio di oltre 14 mesi dopo il trattamento.
Si è rivelato più efficace delle altre tecniche comportamentali e delle tecniche di rilassamento, efficacia che è comparabile a quella dei trattamenti farmacologici, ma senza alcun effetto collaterale. Inoltre la combinazione di una terapia farmacologia con il biofeedback aumenta l’efficacia terapeutica.

Il prestigioso US Headache Consortium (Campbell et al., 2000) ha assegnato il grado più elevato di evidenza (“A”) al biofeedback termico ed elettromiografico per il trattamento dell’emicrania,  combinato con tecniche di Rilassamento e training di tipo Cognitivo Comportamentale nella gestione dello stress.

Secondo le più recenti rassegne e metanalisi di studi scientifici (Nestoriuc et al., 2008) il biofeedback è un trattamento efficace e specifico per la cefalea tensiva (livello “5”, il più elevato), ed è una opzione efficace di trattamento per l’emicrania (livello “4”).

Anche i bambini e gli adolescenti sono ottimi candidati per questo approccio terapeutico (Hermann & Blanchard, 2002); il biofeedback elettromiografico e termocutaneo ha dato prova di efficacia nei bambini e adolescenti in numerosi studi scientifici e metanalisi (Andrasik et al., 2002).

Bibliografia

Andrasik F, Larsson B, Grazzi L (2002) Biofeedback treatment of recurrent headaches in children and adolescents. In: Guidetti V, Russell G, Sillanpaa M, Winner P (eds) Headache and migraine in childhood and adolescence. Martin Dunitz, London, pp 317–322
Andrasik F, Rime C, (2006) Biofeedback. In: Waldman SD (ed) Pain management. Elsevier, Philadelphia, PA.
Andrasik F, (2007) What does the evidence show? Efficacy of behavioural treatments for recurrent headaches in adults. Neurological Science, 28:S70-S77.
Budzynski TH, Stoyva JM, Adler CS. (1970) Feedback-induced muscle relaxation: application to tension headache. J Behav Ther Exp Psychiatry; 1:205–211.
Campbell JK, Penzien DB, Wall EM, (2000) Evidence-based guidelines for migraine headache: behavioural and physical treatments. American Academy of Neurology Web Site. Available at: http://www.aan.com/professionals/practice/pdfs/gl0089.pdf
Gauthier, J., Lacroix, R., Coté, A., Doyon, J., & Drolet, M. (1985). Biofeedback control of migraine headaches: A comparison of two approaches. Applied Psychophysiologyand Biofeedback, 10, 139–159.
Grazzi, L (2007) Behavioural treatments: rationale and overview of the most common therapeutic protocols. Neurological Science, 28:S67-S69
Jensen MP, Hakimian S, Sherlin LH, Fregni F. (2008) New insights into neuromodulatory approaches for the treatment of pain. J Pain; 9:193–199.
Hermann C, Blanchard ED, (2002) Biofeedback in the treatment of headache and other childhood pain. Applied Psychophysiology and Biofeedback, Vol. 27, No. 2, June
Mao J. (2002) Opioid-induced abnormal pain sensitivity: Implications in clinical opioid therapy. Pain.;100:213-217.
Mao J. (2006) Opioid-induced abnormal pain sensitivity. Current Pain Headache Rep.; 10:67-70
Nestoriuc Y, Martin A., Rief W., Andrasik F., (2008) Biofeedback treatment for headache disorders: a comprehensive efficacy review. Applied Psychophysiology and Biofeedback, 33: 125-140.
Sargent JD, Green EE, Walters ED. (1972) The use of autogenic feedback training in a pilot study of migraine and tension headaches. Headache; 12:120–124.
Schwartz M, Andrasik F, (2003) Biofeedback: a practitioner’s guide, 3rd edn, Guilford Press, New York.
Srikiatkhachorn A, Puangniyom S, Govitrapong P. (1998) Plasticity of 5-HT serotonin receptor in patients with analgesicinduced transformed migraine. Headache.;38:534-539.
Srikiatkhachorn A, Tarasub N, Govitrapong P. (2000) Effect of chronic analgesic exposure on the central serotonin system: A possible mechanism of analgesic abuse headache. Headache.;40:343-350.
Srikiatkhachorn A, Suwattanasophon C, Ruangpattanatawee U, Phansuwan-Pujito P. (2002) Wolff Award. 5-HT2A receptor activation and nitric oxide synthesis: A possible mechanism determining migraine attacks. Headache. 2002;42:566-574.

Dott. Zucchi Stefano

Psicologo – Psicoterapeuta


Mal di testa

Mal di testa

 Il mal di testa è senza dubbio la più frequente forma di dolore che affligge il genere umano fin dalle origini., basti pensare che il primo esempio di cefalea si trova già nella mitologia greca. Zeus viene colpito da un terribile mal di testa subito dopo aver divorato l’amante Metide, per evitare l’avverarsi della profezia nefasta di un oracolo. Per porre fine al dolore insopportabile Zeus si fa aprire la testa con un’ascia dal dio Vulcano, ed ecco uscire Athena, dea della guerra, armata di tutto punto.

Mal di testa

I numeri del mal di testa ci dicono che in Italia ha oltre 8 milioni di clienti “affezionati”: di  questi il 50% dei malati non si rivolge al medico ma si auto-cura con analgesici da banco a volte fino ad abusarne, col rischio di cronicizzare la malattia. Le più colpite sono le donne rispetto agli uomini, con sintomi diversi e spesso soggettivi ma sempre invalidanti e con un costo molto elevato, in termini di farmaci e di giornate di lavoro perse. La cefalea muscolo-tensiva è la forma di mal di testa più frequente, è caratterizzata da un dolore continuo e diffuso in entrambi i lati della testa come la sensazione di un”casco” che comprime il capo. Situazioni di forte stress, stati ansiosi e tensione muscolare sono tra i principali fattori scatenanti delle cefalee. Oltre a quella muscolo-tensiva, ci sono molte altre forme di mal di testa, come l’emicrania o la cefalea a grappolo, ognuna con sintomi e cause specifiche. Se il buon vecchio Moment può dare un po’ di immediato sollievo, nel caso in cui gli attacchi diventino troppo frequenti e insopportabili è necessario consultare uno specialista che possa fare una diagnosi appropriata.

Un metodo per prevenire e curare il mal di testa senza farmaci è il biofeedback, una tecnica che tramite uno strumento elettronico promuove nel paziente uno stato di rilassamento psicofisiologico, e permette di apprendere a controllare e prevenire gli attacchi.

 

Biofeedback: curare il mal di testa senza farmaci.