Disturbi alimentari

La soluzione è dentro di te “Lo so che ti sei persa dentro te stessa ma non temere, hai tutta la forza che ti serve per ritrovarti”. Ciao, mi chiamo Serena Se mi permetto di affrontare certi argomenti è perché la tua storia è un po’ anche la mia storia; non ti darò la soluzione…

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”, piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.


Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non legge,
chi non viaggia, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che non conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità…

Pablo Neruda


fare shopping è più economico, però...

Terapia quanto mi costi?

fare shopping è più economico, però...Spesso è il fattore economico a spegnere il desiderio e la volontà di iniziare una psicoterapia. Inutile nascondersi dietro un dito: una terapia ha un costo, comunemente considerato elevato, anche per via della durata del trattamento. Ma se si considera la terapia come un regalo che ci si fa per vivere meglio, come un vestito o una cena fuori, allora la prospettiva cambia. A volte bastano dieci colloqui per riuscire a raggiungere alcuni importanti obiettivi.

Ricordate inoltre che le spese per la psicoterapia sono detraibili al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. La detrazione spetta in misura pari al 19% della spesa.

Tariffario per prestazioni specialistiche:

  • Seduta di psicoterapia individuale, durata 50 minuti:
      • 55 euro presso Studio Privato di Rimini
  • Seduta di psicoterapia di coppia, durata 70 minuti:
      • 70 euro presso Studio Privato di Rimini
  • Percorso Psico-Nutrizionale di gruppo per persone con problemi di peso e alimentazione emotiva, 10 incontri: da definire in base al numero di partecipanti.
  • Percorso di Mindfulness di gruppo MBSR e MBCT: da definire in base al numero di partecipanti

L'aquila che si credeva un pollo

L’aquila che si credeva un pollo

“La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati a fare altri progetti. L'aquila che si credeva un pollo
Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia. L”uovo si schiuse e l”aquilotto crebbe insieme ai pulcini. Per tutta la vita l”aquila
fece quel che facevano i polli del cortile. Un giorno, quand”era ormai vecchia, vide sopra di sè, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante. “Chi è quello?” chiese e il vicino rispose “E” l”aquila, il re degli uccelli che appartiene al cielo mentre noi apparteniamo alla terra perchè siamo polli”. E così l”aquila visse e morì come un pollo, perchè era ciò che pensava di essere….”

La maggior parte delle persone, pur non sapendolo, sono addormentate. Sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano figli dormendo, muoiono dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere la bellezza e lo splendore di quella cosa che chiamiamo esistenza umana.

Cambiate atteggiamento. Provate a guardare le cose da un punto di vista nuovo! Vi ho detto che la prima cosa da fare è svegliarsi, ammettere che non vi piace essere svegliati. La seconda cosa è capire. Capire che forse avete delle idee sbagliate e che sono queste idee che stanno influenzando la vostra vita rendendola caotica, e che vi tengono addormentati. Le idee riguardo all’amore, alla libertà, alla felicità e così via. E non è facile ascoltare uno che mette in discussione queste vostre idee che sono per voi diventate tanto preziose.

La cosa più difficile del mondo è ascoltare, vedere. Noi non vogliamo vedere. Pensate che un capitalista voglia capire cosa c’è di buono e sano nel sistema comunista? Pensate che un uomo ricco voglia guardare la gente povera? Non vogliamo guardare, perché se lo facciamo potremmo cambiare. Non vogliamo guardare. Se si guarda, si perde il controllo di quella vita che riusciamo a tenere insieme in modo tanto precario. E dunque, per potervi svegliare, la cosa di cui avete più bisogno non è l’energia, la forza, la giovinezza, e nemmeno una grande intelligenza. La cosa di cui avete più bisogno in assoluto è la disponibilità ad imparare qualcosa di nuovo. Le possibilità di svegliarvi sono direttamente proporzionali alla quantità di verità che saprete accogliere senza scappare. Fino a che punto siete disposti a farlo? Quanto, di ciò che avete di più caro, siete pronti a far crollare, senza fuggire? Fino a che punto siete disposti a pensare a qualcosa che non vi è familiare? La prima reazione è di paura. Non che temiamo l’ignoto. Non si può temere qualcosa che non si conosce. Nessuno ha paura dell’ignoto. Quel che si teme è davvero la perdita di ciò che è noto. Ecco di cosa si ha paura.

Alcuni di voi vengono svegliati dall’aspra realtà della vita. Soffriamo a tal punto da svegliarci. Ma la gente non fa che andare a sbattere contro la vita,
una volta dopo l’altra. Continua a girare in stato di sonnambulismo. Non si sveglia mai. Purtroppo, non le viene mai in mente che potrebbe esistere un altro modo di vivere. Non le viene mai in mente che potrebbe esserci un modo migliore di vivere. Tuttavia, se non si è ancora stati bastonati a sufficienza dalla vita, e se non si è sofferto abbastanza, c’è anche un altro modo per svegliarsi: ascoltare. Ciò non significa che dovete essere d’accordo con quello che dico. Non è questo che intendo per “ascolto”. Sapete qual è il segnale del risveglio? E’ il momento in cui ci si chiede:
“Sono io il pazzo, o lo sono tutti gli altri?”
Davvero è così. Perché noi siamo pazzi. Il mondo intero è pazzo. Folli certificabili in piena regola! L’unico motivo per cui non siamo tutti rinchiusi
è che siamo troppi.
Dunque siamo pazzi. Viviamo basandoci su idee pazze riguardo l’amore, ai rapporti con gli altri, alla felicità, alla gioia, a tutto quanto. Ogni nuova idea, ogni grande idea, al suo inizio, era partita da una minoranza costituita da una persona. Quell’uomo di nome Gesù Cristo – minoranza costituita da una sola persona. Tutti dicevano qualcosa di diverso da quel che diceva lui. Buddha – minoranza costituita da una sola persona. Tutti dicevano qualcosa di diverso da quello che diceva lui. Credo che sia stato Bertrand Russel a dire: “Ogni grande idea, ai suoi inizi, è blasfema”.

Anthony de Mello, da “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”


Il percorso contorto del Mississippi per arrivare al mare

Sui fiumi

Il percorso contorto del Mississippi per arrivare al mare

 “Quello che hanno scoperto con scientifica sicurezza a forza di studiare i fiumi, tutti i fiumi, hanno scoperto che non sono matti, è la loro natura di fiumi che li obbliga a quel girovagare continuo, e perfino esatto, tanto che tutti, dico tutti, alla fine, navigano per una strada tre volte più lunga del necessario, anzi, per essere esatti, tre volte virgola quattordici, giuro, il famoso pi greco, non ci volevo credere, in effetti, ma pare che sia proprio così, devi prendere la loro distanza dal mare, moltiplicarla per pi greco e hai la lunghezza della strada che effettivamente fanno, il che, ho pensato, è una gran figata, perché, ho pensato, c’è una regola

per loro vuoi che non ci sia per noi, voglio dire, il meno che ti puoi aspettare è che anche per noi sia più o meno lo stesso, e che tutto questo sbandare da una parte e dall’altra, come se fossimo matti, o peggio smarriti, in realtà è il nostro modo di andare diritti, modo scientificamente esatto, e per così dire già preordinato, benché indubbiamente simile a una sequenza disordinata di errori, o ripensamenti, ma solo in apparenza perché in realtà è semplicemente il nostro modo di andare dove dobbiamo andare, il modo che è specificatamente nostro, la nostra natura, per così dire, cosa volevo dire?, quella storia dei fiumi, sì, è una storia che se ci pensi è rassicurante, io la trovo molto rassicurante, che ci sia una regola oggettiva dietro a tutte le nostre stupidate, è una cosa rassicurante, tanto che ho deciso di crederci, e allora, ecco, quel che volevo dire è che mi fa male vederti navigare curve da schifo come quella di Couverney, ma dovessi anche andare ogni volta a guardare un fiume, ogni volta, per ricordarmelo, io sempre penserò che è giusto così, e che fai bene ad andare, per quanto solo a dirlo mi venga da spaccarti la testa, ma voglio che tu vada, e sono felice che tu vada, sei un fiume forte, non ti perderai…”

Alessandro Baricco, da “City”


ideogramma crisi

Crisi e opportunità

“Nel mezzo della difficoltà si cela l’opportunità”
Albert Einstein

Esiste una condizione umana che tutti abbiamo provato almeno una volta: la crisi.ideogramma crisi

Si tratta di momenti difficili in cui ci sentiamo soli, spesso impauriti o addirittura disperati, bloccati in una situazione mai vissuta prima e senza una soluzione indolore e immediata. La rottura di un rapporto affettivo o lavorativo, la morte di una persona cara, ma anche situazioni apparentemente meno traumatiche come la fine dell’università, la nascita di un figlio o il pensionamento.

Non sappiamo cosa fare, abbiamo perso l’orientamento, e le cose della nostra vita ci sembrano improvvisamente diverse e ostili.

Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Ché la dritta via era smarrita”

Dante Alighieri, Inferno, Canto I


“Non era ancor di là Nesso arrivato,
quando ci mettemmo per un bosco
che da nessun sentiero era segnato.
Non fronda verde, ma di color fosco
Non rami schietti, ma nodosi e involti,
non pomi v’eran, ma stecchi con tosco.”

Dante Alighieri, Inferno, Canto XIII, 1-6


La crisi è un momento di rottura con gli equilibri precedenti, in cui traballa persino il nostro modo di vedere noi stessi e il mondo:

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Per qualche istante il Bruco ed Alice si guardarono in silenzio. Infine il Bruco si tolse di bocca la pipa e, con voce languida e assonnata chiese: “E tu chi sei?”.
Questa non era certamente la maniera più incoraggiante per iniziare una conversazione. Alice rispose con voce timida: “Io…io non lo so, per il momento, signore… al massimo potrei dire chi ero quando mi sono alzata stamattina, ma da allora ci sono stati parecchi cambiamenti”.
“Che vuoi dire?” disse il Bruco, severo. “Spiegati!”
“Mi dispiace, signore, ma non posso spiegarmi” disse Alice “perché io non sono più io; capisce?”>
Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Carroll, 1865

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Esistono crisi evolutive, come il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, e crisi accidentali, dovute ad episodi traumatici inattesi, come malattie o lutti.

In ogni caso la crisi non è un evento totalmente negativo, ma un momento di transizione che può essere un’opportunità di crescita, in cui scegliamo e ci costruiamo un’altra identità, più ricca e matura.

Infatti la parola “crisi” deriva dal latino crisis e dal greco krisis, che rimanda a krino, cioè “separo” e quindi “decido”. Crisi dunque significa “scelta”, “momento che separa una maniera di essere diversa da altra precedente”.

Nella lingua cinese la parola crisi è composta da due ideogrammi: “problema” (wei) e “opportunità” (ji).

Siamo stati educati a cogliere immediatamente l’aspetto negativo di un evento “critico”, il suo potenziale di rottura degli equilibri, ma nessuno ci ha insegnato a vederne i lati positivi, l’opportunità e la necessità di un cambiamento.

La crisi quindi è il raro e prezioso momento in cui abbiamo l’opportunità di metterci in discussione, di pensare e ripensare noi stessi. Siamo costretti a mettere in pausa la nostra vita frenetica, a farci delle domande e cercare soluzioni nuove, perchè le soluzioni che ci davamo prima della crisi non funzionano più.

C’è una canzone dei Bluvertigo in cui il cantante Morgan descrive la crisi come un “eccesso di lucidità”.

”Quando arriva una crisi riaffiorano alcuni ricordi
che credevo persi
cosa penso di me cosa voglio da te
dove sono cosa sono e perché

ho il sospetto che non sia un buon esempio
camminare a un metro e mezzo da terra

molto spesso una crisi è tutt’altro che folle
è un eccesso di lucidità
sta finendo la crisi e ogni volta che passa una crisi
resta qualche traccia

infatti ultimamente rido per niente
e non mi nascondo più facilmente
e malgrado sembri male
cambia solo il modo di giudicare”

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E allora dobbiamo metterci a cercare, senza sapere esattamente cosa, perché se sapessimo cosa cercare rimarremmo sempre nella terra del conosciuto e non scopriremmo niente di nuovo.

La psicoterapia è lo strumento più adatto a trasformare la crisi in una opportunità.

Letture consigliate:

Alba Marcoli, “Passaggi di vita. Le crisi che spingono a crescere”
Priscilla Bianchi “La crisi come opportunità di crescita: Tappe cruciali e sviluppo umano”

Dott. Stefano Zucchi

Psicologo Psicoterapeuta